Mauro Marioli
27 dicembre 1956 – 10 novembre 2009

Avevo conosciuto Mauro molti anni fa, gli anni ’70 stavano quasi volgendo al termine ed il mondo ULTRAS era in pieno e totale fermento, l’amico Fabrizio ci aveva messo in contatto telefonico (all’epoca non è che ci fossero molte alternative, il telefono oppure carta, penna e tanta pazienza per ricevere la risposta) e anche se di squadre diverse (nel cuore c’era solo il suo Milan) l’approccio fu cordiale e spontaneo, privo di qualsiasi animosità, che tra l’altro non c’era motivo che esistesse.
Le argomentazioni facevano sempre capo a dinamiche ULTRAS ed avere una buona conoscenza a Milano poteva voler dire risolvere alla grande problematiche legate al materiale, ed infatti così fu.
La sua gentilezza, come la sua disponibilità, mi rimase impressa e da quei giorni nacque la nostra amicizia, sincera come potevano essere due ragazzi che crescevano seguendo la giusta strada con la mentalità giusta.
Ho piacere a ricordarlo perché lo merita davvero, e chi ha avuto la fortuna di conoscerlo sa bene di cosa stia parlando.
Con immutato rispetto

stefanomalfatti

 

 

Mauro, che le Brigate Rossonere le ha fondate, che in curva era uno che contava, quello che quando arrivavi sugli spalti guardavi e pensavi “diventerò mai come lui?”
Mauro, quello che quando lo hai conosciuto ti accorgi che è un ragazzo semplice, simpatico, pieno di iniziativa, con sempre tante idee per la testa e tanta voglia di metterle in atto.
Mauro che diventa tuo amico, insieme a vedere le bozze degli adesivi, a comprare i tamburi, a fare i conti di cassa del club, a preparare i panini da vendere sui pullman in trasferta.
Mauro che sta in transenna e ti tiene un posticino libero per quando arrivi in curva dopo esserti occupata di vendere il materiale del club.
Mauro infuriato per una stupida discussione in sede per i colori degli adesivi e lancia una sedia verso il muro e grida “se non fosse una donna l’ammazzerei”, poi passa a citofonarti e si scusa per essersi fatto un po’ prendere la mano dalla discussione.
Mauro che schiaffeggi in piena curva per un’altrettanto stupida discussione sui tamburi e dice “togliti dalla mia vista altrimenti questa volta ti ammazzo veramente”, ma non muove nemmeno il mignolo della mano. Troppo corretto per colpire una donna.
Mauro al quale chiedi scusa dicendogli “non è colpa mia se sono una donna e non possiamo darcele di santa ragione quando litighiamo, sono ancora convinta di avere ragione, ma ho sbagliato a colpirti, non mi permetterò mai più” Mauro nel letto ferito dagli ultras rivali, e mentre guardi il suo volto tumefatto ti chiedi cos’è che ci spinge ad essere ultras? Ma sai già che domani sarete ancora in curva e non te lo domanderai più.
Mauro che ti prende in giro se passi una serata da sola con il fidanzato e che accetta ridendo lo scherzo della serenata a suon di tamburi che gli organizziamo quando a stare con la fidanzata è lui.
Mauro che organizza per il gusto di organizzare. Le gare a Risiko, la pista delle automobiline di quando si era bambini, il torneo con i videogiochi, il moto club e i raduni motociclistici, i fine settimana al mare.
Mauro in trasferta, seduto accanto sul pullman che non ti lascia mai dormire.
“Autogrill, autogrill, autista ti devi fermare perché noi dobbiamo rubare” Mauro che dalle Brigate Rossonere si sposta in Vecchia Guardia.
Mauro che incontri al bar di San Siro, ma non viene più in Vecchia Guardia dove ora stai tu.
Mauro con cui litigare. Mauro amico, compagno di mille trasferte.
Mauro, non importa se è in curva o in tribuna, Mauro c’è.
Ora restano solo i ricordi…….

 

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